Protesi di ginocchio: tecniche e tecnologie chirurgiche più innovative

Intervento tra i più comuni in chirurgia ortopedica, l’impianto di protesi di ginocchio può essere eseguito attraverso tecniche diverse e con l’aiuto di tecnologie altamente innovative. Gli strumenti oggi a nostra disposizione hanno consentito negli ultimi anni un netto miglioramento per quanto riguarda gli esiti dell’intervento, la soddisfazione dei pazienti, l’aspettativa di vita degli impianti. Qui di seguito vi racconterò in breve quali sono le soluzioni più all’avanguardia. 

Perché impiantare una protesi di ginocchio?

La sostituzione di un’articolazione con un impianto artificiale si rende necessaria quando l’articolazione stessa è colpita da una patologia che causa dolore e compromette in maniera significativa la sua funzionalità. Che sia causata dalla normale usura dovuta all’età o conseguente a traumi, la malattia che più spesso rende necessario questo tipo di intervento è l’artrosi che, come si può intuire da quanto detto qui sopra, non colpisce soltanto persone anziane, ma può riguardare anche i giovani, nella maggior parte dei casi sportivi. 

Gli impianti di protesi possono essere di diverso tipo a seconda della porzione ossea colpita dalla malattia: nel caso in cui tutti i compartimenti articolari risultino danneggiati si impianta la protesi totale, che sostituisce cioè tutta l’articolazione, mentre in caso di artrosi circoscritta a un solo comparto articolare, la protesi monocompartimentale è una soluzione vantaggiosa perché garantisce il risparmio del tessuto osseo ancora sano con un trauma chirurgico molto inferiore. Quale che sia il tipo di impianto prescelto, esistono oggi tecnologie altamente innovative che consentono esiti chirurgici più soddisfacenti rispetto al passato. 

L’allineamento cinematico

Si tratta di una tecnica di allineamento, alternativa al classico allineamento meccanico, che si pone l’obiettivo di rispettare la morfologia naturale dell’articolazione senza volerla a tutti i costi raddrizzare come si faceva un tempo. Circa un terzo dei pazienti infatti presenta ginocchia “non dritte”, con diversi gradi di varismo o valgismo. Diversi studi hanno evidenziato come un impianto in grado di rispettare la naturale morfologia del ginocchio sia maggiormente tollerato dai pazienti oltre che in grado di durare di più. 

My Knee

Le protesi sono diventate negli anni sempre meno standardizzate per tentare di avvicinarsi il più possibile a veri e propri “abiti su misura” per il paziente. La tecnologia My Knee è una tecnica chirurgica patient-specific che, attraverso la rielaborazione delle immagini radiografiche, consente di creare un piano pre-operatorio personalizzato che favorisce un posizionamento dell’impianto ottimale. I vantaggi che ne conseguono sono numerosi: 

  • riduzione dei rischi post-operatori
  • riduzione dei tempi di recupero
  • abbassamento dei costi.

Chirurgia robotica

La chirurgia robotica è sempre più utilizzata non solo in campo ortopedico. Per quello che ci riguarda, il robot è un assistente prezioso in sala operatoria quando si tratta di impiantare una protesi di ginocchio perché consente di ridurre al minimo fino quasi ad azzerare l’errore umano specie per quanto riguarda la precisione nel taglio osseo e il posizionamento della protesi. Ma i vantaggi non si esauriscono qui: il sistema robotico entra in gioco già in fase di pre-operatoria attraverso un software in grado di pianificare l’intervento in ogni dettaglio. Tutto ciò si traduce in un minor dolore post-operatorio e in tempi di degenza ridotti oltre che, parlando dei vantaggi a lungo termine, in una maggiore longevità dell’impianto.

La Realtà Aumentata

Tecnologia in assoluto più innovativa in campo di chirurgia ortopedica, la Realtà Aumentata è oggi finalmente una realtà. Attraverso un visore indossato durante l’intervento, il chirurgo è messo nella condizione di visualizzare nel proprio campo visivo tutti i dati clinici del paziente senza dover distogliere lo sguardo. Inoltre, una serie di immagini-guida vengono visualizzate direttamente sul corpo del paziente in modo da suggerire con estrema precisione dove effettuare i tagli. Anche in questo caso – come succede per la chirurgia robotica – un software guida la pianificazione dell’intervento attraverso la creazione di modelli 3D dell’articolazione che consentono di prevedere quale sarà il posizionamento ideale dell’impianto a seconda della particolare anatomia di ciascun paziente.

Conclusioni

La chirurgia protesica di ginocchio è in continua evoluzione e le tecnologie di cui abbiamo parlato hanno contribuito negli ultimi anni a migliorare notevolmente le percentuali di successo dell’intervento e la soddisfazione da parte dei pazienti. Alcune delle tecnologie illustrate in questo articolo sono anche utilizzabili in maniera combinata come ad esempio l’allineamento cinematico e il sistema My Knee. La scelta della tecnica chirurgica migliore va effettuata dall’ortopedico in stretta collaborazione con il paziente tenendo conto dello stato dell’articolazione, delle condizioni cliniche del paziente, delle sue richieste funzionali, dei costi necessari per sostenere l’intervento.

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