Protesi d’anca con tecnica “bikini”

L’interesse crescente per le tecniche chirurgiche mini invasive sta avendo dei risvolti interessanti anche dal punto di vista estetico. Cicatrici sempre più piccole e facili da nascondere rappresentano un vantaggio fondamentale per i pazienti, sempre più spesso giovani, che si sottopongono a interventi di chirurgia protesica. A proposito di questo, vediamo insieme cosa intendiamo quando parliamo di tecnica “bikini”.

L’artrosi, una malattia sempre più comune tra i giovani

Sport a livello agonistico, lavori usuranti, sovrappeso: sono solo alcune delle cause scatenanti la patologia artrosica nei pazienti giovani. La buona notizia è che oggi esistono trattamenti conservativi e tecniche chirurgiche così innovativi ed efficaci da rendere la cura dell’artrosi non più problematica. La chirurgia protesica in particolare, specie quando parliamo di sostituzione dell’anca, è considerata oggi tra i trattamenti chirurgici più sicuri e risolutivi in assoluto. 

L’accesso ai trattamenti di chirurgia protesica dei pazienti più giovani ha reso utile, o addirittura necessaria, un’attenzione sempre più grande nei confronti delle tecniche mini invasive. Queste procedure sono in grado di risparmiare dai tagli i tessuti molli, garantendo un trauma chirurgico minore e tempi di recupero più rapidi rispetto agli interventi tradizionali. Ma non finisce qui: i pazienti più giovani (e a dire il vero non solo loro!) desiderano un risultato estetico sempre migliore che renda il più possibile piccole e facili da nascondere le cicatrici chirurgiche. Proprio a questo proposito è stata sviluppata una procedura (evoluzione della via anteriore diretta di cui vi ho parlato qui e qui) che unisce i vantaggi di un approccio mini invasivo tradizionale a quelli di un risultato estetico davvero soddisfacente: la tecnica “bikini incision”.

Mai più dover scegliere tra salute ed estetica

Può forse sembrare strano, ma uno degli aspetti che rende i pazienti più restii a sottoporsi a un intervento chirurgico è la paura della cicatrice. Le cicatrici sono segni evidenti e duraturi nel tempo in grado di ricordarci continuamente il trauma subito. Anche per questo motivo, nel campo della chirurgia non urgente, come la protesica, spesso i pazienti tendono a ritardare posticipando il momento dell’operazione, con il risultato di rendere la malattia sempre più invalidante e peggiorare la qualità della propria vita. 

Oggi non è più necessario scegliere tra salute ed estetica! Specie in un periodo dell’anno come questo, con l’estate che si avvicina, il compromesso tra stare bene e sentirsi a proprio agio diventa sempre più importante. La tecnica chirurgica “bikini incision” unisce i vantaggi della via anteriore diretta a un risultato estetico davvero ottimo grazie alla zona in cui si effettua il taglio cutaneo – la piega dell’inguine – facile da nascondere sotto il costume da bagno o la biancheria intima.

La tecnica “bikini”

Nel campo della chirurgia protesica d’anca esistono diverse tecniche considerate minimamente invasive, ma che in realtà hanno l’unico vantaggio di una cicatrice ridotta, prevedendo invece tagli importanti a livello di muscoli, tendini e nervi. L’unico approccio davvero mini invasivo è la tecnica AMIS (Anterior Minimally Invasive Surgery) che si serve di una procedura del tutto atraumatica in grado di accedere all’articolazione tramite una via inter-muscolare senza prevedere la disinserzione dei muscoli stessi.

La tecnica bikini è una vera e propria evoluzione di questa procedura: il taglio cutaneo viene effettuato in senso obliquo, seguendo la piega dell’inguine, al posto della classica incisione in senso longitudinale. La lunghezza del taglio è davvero ridotta (8-10 cm circa) specie se raffrontata a quella necessaria per un intervento di tipo tradizionale che varia tra i 15 e i 20 cm. 

I vantaggi

Come detto sopra la “bikini incision” è una procedura chirurgica per l’impianto di protesi d’anca in grado di lasciare solo una piccola cicatrice, facile da nascondere sotto la biancheria intima o il costume da bagno. I vantaggi di questa tecnica sono però numerosi e non si riducono a un discorso puramente estetico. Riassumendo i vantaggi rispetto alle tecniche convenzionali:

  • minor dolore post operatorio perché i muscoli non vengono tagliati
  • tempi di recupero ridotti: di norma la riabilitazione può iniziare il giorno stesso dell’intervento e la permanenza in ospedale è in genere più breve
  • minori perdite ematiche: grazie a questo le trasfusioni sono rare e il rischio di trombosi è potenzialmente ridotto
  • cicatrice cutanea ridotta (8-10 cm circa)
  • minor rischio di lussazione e di zoppia perché i muscoli non vengono toccati.

Concludendo…

La tecnica chirurgica mini invasiva per l’impianto di protesi d’anca con “bikini incision” è preferibile nei pazienti giovani che, avendo una cute ancora elastica, permettono l’esecuzione del taglio in direzione obliqua. È preferibile affrontare l’intervento in buono stato di forma: il sovrappeso infatti potrebbe rendere l’intervento più complesso; inoltre, se la muscolatura è tonica e allenata, il recupero sarà più breve. 

Per decidere quale sia la tecnica chirurgica più adatta al proprio caso è fondamentale affidarsi al proprio ortopedico di fiducia il quale, tenendo conto della situazione dell’articolazione e delle condizioni cliniche generali del paziente, consiglierà al meglio, propendendo per la procedura più appropriata.

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