Nuove frontiere della chirurgia ortopedica: la realtà aumentata

La chirurgia robotica, la realtà virtuale e altre tecnologie innovative stanno rivoluzionando l’approccio del medico in sala operatoria. L’assistenza di queste nuove tecnologie ha consentito di migliorare l’esperienza del paziente in tutte le fasi dell’intervento, a partire da quella pre-operatoria, e di consentire al chirurgo di operare sempre più in sicurezza annullando quasi completamente i margini di errore. Restando nell’ambito delle innovazioni tecnologiche, si sta facendo oggi sempre più strada la cosiddetta realtà aumentata, un approccio che si avvale di specifici device in grado di potenziare la percezione della realtà attraverso contenuti generati dal computer. Vediamo nel dettaglio.

Quando parliamo di realtà aumentata la mente ci rimanda subito al mondo dei videogiochi. Si tratta invece di una particolare tecnologia applicabile nei più svariati ambiti che consiste nell’arricchimento della percezione del contesto circostante con dati di tipo digitale. Questi dati sono generati grazie a tecnologie che consentono la sovrapposizione di contenuti (testi, immagini, filmati) che sono percepiti come parte dell’ambiente reale in cui il soggetto si trova. Come può questa tecnologia trovare un’applicazione in ambito medico?

 

Le applicazioni in chirurgia

In campo medico le possibili applicazioni di realtà aumentata sono ancora in gran parte da esplorare, ma le potenzialità che questa tecnologia parrebbe offrire sono tantissime. 

L’interesse in chirurgia riguardo alle tecniche di realtà aumentata si concentra  sulla possibilità di sovrapporre al paziente reale una rappresentazione virtuale della sua anatomia interna fornendo una guida sicura nell’effettuare gli accessi chirurgici lungo la giusta traiettoria. Grazie all’apposito visore, inoltre, per il chirurgo è possibile reperire nel proprio campo visivo tutti i dati e i parametri vitali del paziente, senza la necessità di dover distogliere lo sguardo dal paziente stesso. 

Va da sé che il grado di precisione e di accuratezza di questi device dev’essere tale da rappresentare un effettivo aiuto al chirurgo evitando di trasformarsi al contrario in una sorta di impedimento che rallenti e renda meno “agile” e sicuro lo svolgimento della procedura chirurgica. Una delle principali criticità di questa tecnologia riguarda da sempre la necessità di modificare il punto di fuoco a seconda che si guardi la realtà reale o le rappresentazioni digitali. I device di ultima generazione sono in grado di risolvere questo problema garantendo al chirurgo una visibilità ottima con addirittura un campo visivo aumentato e la possibilità di avere a disposizione davanti agli occhi un mondo di cosiddetta mixed reality tutto completamente a fuoco.

Ad oggi, i campi in cui questa tecnologia ha trovato migliori applicazioni sono la neurochirurgia, la chirurgia ortopedica, la chirurgia maxillofacciale. In ambito ortopedico, il principale campo di applicazione di questa nuova tecnologia sono gli interventi per danni alle articolazioni maggiori, principalmente gli interventi di impianto di protesi.

 

Il primo intervento al mondo? In Italia!

Quando parliamo di tecnologie chirurgiche all’avanguardia il nostro paese è sempre in prima linea per quanto riguarda sperimentazione e innovazione. Non è un caso che il primo intervento eseguito al mondo con la tecnologia della realtà aumentata sia stato proprio in Italia, all’inizio del 2020. Il chirurgo, in quel caso un chirurgo maxillofacciale, indossava un visore di ultima generazione frutto di un progetto europeo coordinato dall’Università di Pisa che ha visto impegnati per tre anni scienziati e tecnici di quattro diversi paesi. Il risultato è stato un device all’avanguardia in grado di risolvere le problematiche di coordinazione occhio-mano e la coerenza tra l’immagine reale e quella virtuale dal punto di vista spaziale, temporale e in termini di messa a fuoco.

Leggi la news sul portale dell’Università di Pisa 

 

I vantaggi

In ortopedia, il campo di applicazione della realtà aumentata riguarda come detto soprattutto il trattamento delle problematiche delle grandi articolazioni, in particolare gli interventi di impianto di protesi. I vantaggi sono numerosi e riguardano sia il chirurgo che il paziente:

  • permette una migliore pianificazione dell’intervento facilitando la comunicazione tra medico e paziente
  • in sede di intervento, consente di reperire le informazioni riguardanti i parametri vitali del paziente senza distogliere lo sguardo dallo stesso
  • fornisce una guida sicura per effettuare gli accessi chirurgici
  • diminuisce i margini d’errore 
  • ottimizza i tempi di intervento
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