Ritorno allo sport dopo la protesi

Artrosi, ma anche conseguenze di incidenti, traumi o malformazioni sono tutti motivi che possono suggerire l’intervento di impianto di protesi. I pazienti non sono quindi solo anziani, ma in una buona percentuale di casi sono persone relativamente giovani ancora interessate a svolgere una vita attiva e a praticare il proprio sport preferito. Si tratta di una cosa possibile dopo l’intervento? Vediamolo insieme.

Perché si impianta una protesi?

In campo ortopedico, l’impianto di protesi (nel nostro caso ci occupiamo di anca e ginocchio) è la cura principale per il trattamento dell’artrosi. Malattia di carattere degenerativo, come abbiamo più volte ribadito non colpisce solo pazienti di età avanzata, ma anche persone relativamente giovani – intorno ai quaranta-cinquant’anni – specie se sportivi agonisti o esecutori di attività lavorative usuranti. Oltre all’artrosi, altre cause che possono portare le articolazioni a degenerare anche in età non senile sono:

  • traumi
  • incidenti
  • malattie infiammatorie come l’artrite reumatoide
  • malformazioni congenite.

In tutti questi casi le aspettative dei pazienti dopo l’intervento non si limitano al semplice ritorno alle attività quotidiane, ma comprendono il ritorno a una vita attiva, anche dal punto di vista sportivo. 

Il movimento fa bene

Sottoporsi a un intervento di impianto di protesi per poi condurre una vita sedentaria è una scelta sbagliata per molti motivi! Una vita attiva è fondamentale per mantenere un buono stato di salute generale, contribuisce a garantire un buon equilibrio psicofisico e consente alla muscolatura di mantenersi tonica e performante.

Nel nostro caso il discorso muscolare è particolarmente importante: le articolazioni infatti sono protette e stabilizzate dai muscoli che sono coinvolti nella meccanica articolare e per far fronte a questi compiti è necessario mantengano un buon grado di tonicità anche a riposo. Tutto questo si ottiene con uno stile di vita attivo, ma anche con l’esecuzione di esercizi specifici e, specie nelle prime fasi post-intervento, con la fisioterapia.

Seguire scrupolosamente i consigli di ortopedico e fisioterapista è una parte fondamentale per la completa riuscita dell’intervento. Oggi, in molti casi, alcuni esercizi di fisioterapia sono consigliati anche in fase pre-operatoria: muscoli più forti e allenati saranno in grado di recuperare molto più rapidamente la condizione migliore dopo l’operazione.

Sport consigliati

Se in linea generale lo sport non è sconsigliato, alcune piccole differenze sono da segnalare tra chi ha impiantato una protesi d’anca e chi di ginocchio. Per il ginocchio infatti non esistono particolari limitazioni mentre per l’anca è preferibile evitare gli sport ad alto impatto perché espongono al rischio di lussazione. 

Oltre a questo occorre comunque distinguere tra chi praticava una determinata attività già prima dell’intervento e chi no. Alcuni sport infatti sono consentiti SOLAMENTE a chi li praticava già prima dell’operazione e allo stesso tempo presenta un ottimo stato di forma fisica. Tra queste attività ricordiamo ciclismo, sci di fondo, canottaggio, tennis, trekking (evitando comunque lunghi percorsi in discesa), tai chi. 

Tra le attività sempre consigliate, sia per quanto riguarda l’anca che per il ginocchio:

  • nuoto (evitando la rana)
  • bicicletta (prediligendo la sella alta per diminuire il grado di flessione delle articolazioni)
  • camminata
  • golf (facendo attenzione alle eccessive torsioni durante il gesto dello swing)
  • balli da sala
  • tiro.

Tra le attività sconsigliate:

  • corsa (sottopone l’impianto a usura precoce)
  • sport di squadra e di contatto
  • ginnastica artistica
  • lotta e arti marziali
  • attività aerobiche ad alto impatto.

E l’attività sessuale?

Molti pazienti mi interrogano su questo delicato argomento perché, come per tutte le attività della vita, anche l’attività sessuale potrebbe essere condizionata da un impianto di protesi. Mi sento di rassicurare tutti: trascorso il primissimo periodo dopo l’intervento – che può andare da uno a tre mesi e durante il quale è necessaria una particolare attenzione – l’attività sessuale può riprendere in maniera del tutto normale

Alcune semplici precauzioni come evitare posizioni in cui l’articolazione è messa in stato di eccessivo stress (ad esempio un’eccessiva flessione o le posizioni in ginocchio) possono consentire una vita sessuale soddisfacente senza mettere in pericolo gli impianti. La regola base è sempre quella di fidarsi delle proprie sensazioni e fermarsi in caso di dolore o insicurezza e di non aver paura di consultare per ogni dubbio il proprio ortopedico.

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